Giulio Giorello (1945–2020)
Author of Di nessuna chiesa. La libertà del laico
About the Author
Image credit: Prof. Giulio Giorello http://it.wikipedia.org/wiki/File:Giorello4.jpg
Works by Giulio Giorello
Pier Daniele Napolitani e Giulio Giorello raccontano: Archimede: il primo genio universale 12 copies
Giordano Bruno. La nova filosofia degli infiniti mondi — Author — 2 copies
Le avventure della libertà 2 copies
Archimede: Il primo genio universale 2 copies
Se ti spiegassi la scienza? 2 copies
Giorello Giulio 1 copy
La danza della parola 1 copy
Di nessuna chiesa 1 copy
Associated Works
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Common Knowledge
- Birthdate
- 1945-05-14
- Date of death
- 2020-06-15
- Gender
- male
- Nationality
- Italy
- Birthplace
- Milan, Italy
- Cause of death
- COVID-19 (complications)
- Places of residence
- Milano, Italy
- Occupations
- professor
- Organizations
- University of Milan, Italy
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Mi riferisco a Vittorio Sgarbi e Giulio Giorello. Due grandi figure della cultura italiana, in poco più di 150 pagine hanno cercato di proporre a se stessi e ai lettori del libro una meditazione intorno ai rapporti tra l'Arte, la Scienza e Dio, tutti con la maiuscola! Ambiziosa idea costruita su un confronto di pensieri ed esperienze tanto solidi e precisi, quanto volatili e personali. Ovvio che sia così. Il pensiero umano nasce, si crea, si confronta e finisce in questa misteriosa circolarità.
Un libro strano e originale, allo stesso tempo forma letteraria di dialogo e si saggio, un confronto tra filosofia e scienza, reso possibile dalla intelligenza di entrambi i protagonisti i quali, pur nella loro grande ed inarrestabile sete di conoscenza, non hanno timore o paura di confrontarsi con il possibile e l'impossibile. Il possibile è l'Arte, la capacità tutta umana di osare per conoscere l'impossibile: Dio. Mentre per Giorello questa entità rimane improbabile, per Sgarbi è una certezza, ma soltanto se lo si realizza in maniera umana e concreta, nella visione storica della figura nella persona umana del Cristo, in un possibile equilibrio tra fede e ragione.
Sia con l'una che l'altra gli uomini possono riuscire a comprendere il senso di un sapere universale che possa diventare patrimonio di ognuno di noi. Non possono farlo le bestie. Anche se non è possibile dire con precisione quale sia questo patrimonio, forse è possibile acquisirlo attraverso una dottrina che può essere ritenuta anche negativa, ma non lo è affatto: il relativismo.
Scrive Sgarbi: "Il relativismo è l'unica cosa universale che abbiamo; non c'è niente di più universale del relativo. Il relativo è la nostra unica vera dottrina. individuare qualcuno che sia un punto di riferimento per tutti è un sogno che coltivo da bambino, poi ho capito che era impossibile".
Belle le pagine del libro in cui Vittorio Sgarbi coglie il significato estetico della Pietà di Giovanni Bellini, del Cristo morto di Andrea Mantegna, di Ecce Homo di Antonello da Messina. Giulio Giorello, nel suo intervento, scritto prima della sua scomparsa, opera un confronto tra la Madonna con il bambino di Andrea Mantegna, e la Pietà di Giovanni Bellini.
Nel primo dipinto la madre, guancia a guancia con il bambino, ha il presagio del destino doloroso di suo figlio, che verrà crocefisso. Nel secondo dipinto, Maria, diventata vecchia, medita, soffrendo, sulla sorte di suo figlio; le sue lacrime inconsolabili sono lo specchio in cui la croce di suo figlio continua a riflettersi.
Pur non credente, nel suo intervento Giorello propone una interpretazione magistrale della Trinità, l'affresco realizzato da Masaccio a Firenze in Santa Maria Novella. Nel libro scorrono anche pensieri e opinioni di particolare rilievo storico ed intellettuale sui testi sacri, il Vecchio ed il Nuovo Testamento, e gli scritti che si devono alla ricerca intellettuale di Galileo Galilei, Newton, Berkeley, Spinoza, fino ad arrivare a Kant e Nietzsche.
E' come una rilettura critica del cammino dello sviluppo della filosofia, lo studio della corporeità, che fa della filosofia una disciplina che si occupa della trasfigurazione. Anche se Dio, per Nietzsche è morto, per millenni gli uomini lo continuano a rincorrere, non solo nella sua immagine.
Nel libro, scritto durante la prima parte della pandemia, Giorello e Sgarbi parlano anche di questa calamità globale inserendo questo teribile evento nel rapporto tra la verità, la metafisica e la scienza.
Per Giorello, soltanto con la piena consapevolezza della corporeità e del primato della materia ci si può liberare per sempre dalla illusione idealistica. Per Sgarbi prevale l'idea di quel relativismo al quale si è fatto cenno innanzi.
Il libro si chiude in una maniera che considero come "tronca", forse dovuto alla improvvisa scomparsa di Giorello. Resta, comunque un libro che è un grande documento del pensiero umano, che continua da sempre a dibattersi tra il Bene e il Male.… (more)